Finalmente giustizia per Giuseppe Failla e la sua famiglia

Dopo una lunga e dolorosa battaglia, posso finalmente dire con orgoglio e commozione che la giustizia ha vinto. Giuseppe Failla, uomo onesto e lavoratore del Comune di Castelbuono, ha ottenuto il riconoscimento che gli spettava: la sua malattia, il mesotelioma pleurico che gli ha strappato la vita, è stata finalmente riconosciuta come conseguenza diretta della sua esposizione all’amianto.

Confermata l’origine professionale della malattia

L’amianto gli ha rubato gli anni migliori, spezzando il suo futuro e lasciando un dolore immenso nella sua famiglia, ma noi non ci siamo arresi. Con forza e determinazione abbiamo combattuto fino a ottenere ciò che è giusto.

Il Tribunale del Lavoro di Termini Imerese ha dato ragione a Giuseppe e alla sua famiglia, condannando l’Inail a risarcire la vedova con una rendita e gli arretrati, un riconoscimento che vale molto più di un semplice indennizzo: è la difesa della dignità di chi muore nel paradosso di perdere l’esistenza lavorando, attività che dovrebbe essere di sostegno alla vita.

Per ogni vittoria un passo avanti per tutte le vittime

Questa vittoria è di Giuseppe, della sua famiglia e di tutte le vittime che, come lui, hanno sacrificato la propria vita al lavoro dimenticate o lasciate sole di fronte alle ingiustizie.

Come avvocato e come presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, sento forte il dovere di continuare questa lotta, al fianco di chi combatte per i propri diritti e per il ricordo di chi non c’è più. La strada è ancora lunga, ma questa sentenza è la prova che con coraggio, passione e verità si può vincere.

L’ONA è sempre pronta ad ascoltare e sostenere chi ha bisogno, attraverso il numero verde 800 034 294. La giustizia può tardare, ma alla fine arriva, e con essa la speranza.

Autore: Ezio Bonanni