La bonifica dei siti contaminati da amianto è possibile utilizzando diverse tecniche. Ognuna ha i suoi vantaggi e svantaggi, anche se è una sola quella che permette di ridurre a zero il rischio di ammalarsi a causa delle fibre di amianto.
In questa guida scopriamo tutto sulla bonifica amianto: quali sono le tecniche utilizzabili, quale è la procedura e quali sono i vantaggi e gli svantaggi di ognuna. Vediamo anche quale è la normativa bonifica amianto e la procedura da seguire nella bonifica.
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ONA – Osservatorio Nazionale Amianto offre l’assistenza tecnica per la bonifica amianto per una rimozione efficace e in sicurezza. Si occupa da decenni di lotta all’amianto e di assistenza a 360° degli esposti attraverso la prevenzione primaria, secondaria e terziaria (ovvero la tutela legale degli esposti).
Vediamo anche quali sono i costi per la bonifica e gli incentivi a cui avere accesso per la rimozione e la messa in sicurezza dei siti contaminati da amianto. Nell’ambito della prevenzione primaria delle esposizione l’ONA ha messo appunto l’app amianto, uno strumento indispensabile per realizzare la mappatura della presenza di asbesto sul territorio nazionale, a cui possono partecipare anche i privati cittadini.
Bonifica amianto: cos’è?
Per bonifica amianto si intendono tutte le operazioni di messa in sicurezza dei siti contaminati da amianto. Secondo la normativa italiana, come detto più su, sono possibili e attuabili tre tecniche di bonifica amianto.
La bonifica amianto è una procedura molto delicata e deve essere svolta in sicurezza, per evitare la dispersione delle fibre di amianto nell’aria e l’esposizione ad amianto degli operatori coinvolti nelle procedure di bonifica da amianto.
L’operazione, secondo la normativa vigente, deve essere eseguita da un’azienda specializzata, che oltre ad avere una competenza acquisita nel corso degli anni, deve avere le necessarie attrezzature per la manipolazione e lo stoccaggio in cantiere degli elementi contenenti amianto.
Qual è la normativa per la bonifica amianto?
Nel nostro Paese l’utilizzo dell’amianto è stato dapprima limitato e poi definitivamente vietato con una serie di decreti, a partire dal 1986.
La messa al bando definitiva è arrivata con la legge 257 del 1992, consumo delle scorte fino al 1994 e definitivo bando. Come detto più su però la legge non ha introdotto nessun obbligo di bonifica.
Non è infatti obbligatorio rimuovere le coperture in amianto e in generale, l’amianto inserito in matrici compatte, a meno che non presentino crepe o rotture.
Secondo la normativa (D.M. 06/09/1994) è d’obbligo comunicare alle autorità sanitarie (ASL) la presenza del manufatto contenente asbesto o del presunto sito contaminato (l. 27 marzo 1992, n. 257). La sua violazione, ovvero nel caso di omessa comunicazione, è suscettibile di sanzione amministrativa (pecuniaria, oltre i 2.000 euro).
Inoltre, secondo il Ddl 778, il Senato ha stabilito che devono essere bonificati dall’amianto i luoghi di lavoro e i locali pubblici entro il 1 gennaio 2024. La violazione di tale obbligo è punita con la pena di reclusione non inferiore a un anno.
Infine la Corte giustizia Unione Europea, nell’udienza del 30.03.2023, ha dichiarato come la bonifica svolta dal Comune non debba essere considerata una prestazione soggetta all’IVA, premesso che l’attività non miri all’ottenimento di introiti né implichi alcun pagamento da parte dei residenti e che sia finanziata da fondi pubblici.
Bonifica: amianto frabile e amianto compatto
La legge bonifica amianto distingue tra amianto friabile e compatto. L’amianto friabile è l’asbesto ridotto in polvere. L‘amianto compatto è l’asbesto che forma superfici compatte e integre ma che può essere soggetto a danneggiamenti e sbriciolamenti causati dall’erosione degli agenti atmosferici, traumi e sollecitazioni meccaniche.
Nei casi in cui la presenza di asbesto nell’edificio rappresenti un rischio per la salute, ovvero in tutti quei casi in cui vi sia la possibilità di danneggiamenti, anche lievi, alla superficie in amianto, e la possibilità di rilascio delle fibre killer la bonifica non è d’obbligo ma è l’unico modo per scongiurare danni gravissimi alla salute. Diventata d’obbligo invece la bonifica dell’Eternit.
Bonifica amianto: perché è importante?
Perché è importante la bonifica amianto? Il nostro paese è responsabile di un grave ritardo nella bonifica dei siti contaminati, complice la mancanza di un cogente obbligo di bonifica nella legge del 1992.
La pericolosità dell’amianto risiede nella sua natura asbestiforme. I Minerali di amianto hanno fibre che si suddividono longitudinalmente in fibrille via via più piccole e che si disperdono nell’ambiente. Una volta inalate e danno avvio a gravi processi infiammatori. Questi attraverso il processo della cancerogenesi possono evolvere in malattie ancora più gravi e spesso fatali.
Tale meccanismo è stato descritto nel dettaglio da Linton, van Zandwijk, Reid, Clarke, Cao, Kao (Inflammation in malignant mesothelioma – friend or foe?. Ann Cardiothorac Surg. 2012;1(4):516–522).
Nella pubblicazione “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia-ed.2022“, l’Avv. Ezio Bonanni ha lanciato l’allarme sui ritardi delle bonifiche amianto e sul proseguimento delle esposizioni. Nella conferenza stampa del 13.10.2020 “Rischio amianto in Italia, diritti negati alle vittime“, l’ONA ha insistito con il Ministro del Lavoro per la bonifica. Lo stesso appello è stato lanciato al Ministro dell’Ambiente.
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