Aeronautica Militare e assistenza ONA
L’Aeronautica Militare, in ambito internazionale Italian Air Force, è una delle quattro forze armate italiane, deputata alla difesa dello spazio aereo internazionale. L’aeronautica opera quotidianamente per garantire la sicurezza del Paese e dei suoi cittadini.
Difatti, si occupa del controllo dello spazio aereo e della protezione degli interessi nazionali, sia in Italia che all’estero.
In qualità di Forza Armata, tutto ciò che riguarda la sicurezza sul lavoro, è tutelata dall’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA. Pertanto, viene garantito un servizio di assistenza medico e legale gratuita per tutte le vittime del lavoro a cui è stata riconosciuta la causa di servizio.
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Breve focus utilizzo operativo Aeronautica Militare
Orbene, il primo utilizzo operativo delle forze aeree, con l’impiego di 4 aerostati, 2 dirigibili e 28 aerei, avvenne durante la campagna di Libia del 1911-1912.
Negli anni, le esigenze belliche aumentavano così come l’importanza delle operazioni via cielo. Questo fece diventare prioritaria la costruzione di nuovi aerei, in pochi anni costruirono circa 12.000, nelle officine Caproni.
Le forze aeree erano specializzate in bombardamenti e raid, tra i più importanti quelli nel mar Adriatico a Pola (1917). Famoso impiego è stato quello di Vienna dove nel 1918 avvenne un’incursione di 7 aeromobili guidati da Gabriele d’Annunzio.
Successivamente la specializzazione passa per gli aerei cacca, in cui si iniziano a conoscere i primi nomi degli assi (pilota di caccia bombardiere), come F. Baracca.
L’aeronautica crebbe sempre di più fino alla decisione di creare la forza armata autonoma come Regia Aeronautica, emanata nel decreto del 28 marzo 1923.
Compiti e funzioni dell’Aeronautica Militare
I militari in volo si occupano della tutela del nostro Paese dalle minacce esterne. Così facendo, assicurano il rispetto dei principi di legalità internazionale, nonché dei diritti fondamentali dell’uomo. Inoltre, l’intero personale militare dell’Aeronautica è in costante addestramento, attraverso continue esercitazioni anche con la presenza di altre forze aeree internazionali. Nondimeno, utilizzano mezzi ed equipaggiamenti avanzati, sia dal punto di vista tecnologico che da quello della sicurezza.
L’AM assicura la ricerca, il soccorso di tutto lo spazio aereo e anche il supporto alle varie operazioni e la protezione alle delicate installazioni aeronautiche. Conduce operazioni aeree di attacco, e dove è necessario concorre con la Marina Militare nelle attività di ricerca antisommergibile.
Gli accordi internazionali, invece, prevedono che l’Aeronautica Militare si occupi anche di integrare la difesa aerea nazionale del sistema NATO. Per queste ragioni, conduce le operazioni aeree previste dai piani operativi alleati/internazionali e mantiene pronti gli assetti operativi resi disponibili. Pertanto, sostiene logisticamente le unità operanti nel territorio italiano, partecipando a diverse operazioni combinate:
– PSO (Peace Support Operations)
– CRO (Crisis Response Operations)
Amianto nelle basi dell’Aeronautica Militare
L’amianto, materiale altamente cancerogeno e dannoso per la salute dell’uomo, è stato ampiamente utilizzato, all’interno dell’Aeronautica Militare, soprattutto per i freni, per i contenitori dei cibi caldi, per le guarnizioni, e così via. Negli aerei militari, l’amianto è stato utilizzato per via del suo potere termoisolante. In particolare, per la cabina di guida, il reattore e nelle aree sottoposte ad elevate temperature (motore, motore ausiliario, tubazioni dell’acqua calda, freni e zone limitrofe).
All’interno dei motori, i materiali contenenti amianto venivano utilizzati come:
- isolanti termici di scatole metalliche, cavi, schermi termici, terminali;
- adesivi per sagome, segmenti, tubazioni e pannelli;
- fascette, guarnizioni e strisce isolanti;
- pannelli per la insonorizzazione degli aeromobili.
Infatti, è stato facile intuire che tutta questa prossimità all’amianto abbia portato, nel tempo, a conseguenze catastrofiche per molti militari in servizio. Ancora oggi, stiamo assistendo al malanno delle vittime che sono state a contatto con l’amianto anche 20 o 30 anni fa.
Tutti i dipendenti, militari o civili, che hanno operato per conto delle F.F.A.A. e hanno contratto malattia e invalidità, hanno diritto a riscuotere un’indennità. In merito all’utilizzo di amianto in ambito militare, il Tribunale Penale di Padova ha disposto il rinvio a giudizio di numerosi alti ufficiali.
Nicola Panei, membro del Direttivo Nazionale ONA, assistito dall’Avv. Ezio Bonanni, ha presentato alla Procura della Repubblica di Padova un dossier. All’interno di questo documento c’erano tutti i riferimenti ai casi di mesotelioma e le altre patologie nelle Forze Armate. La Procura della Repubblica di Padova ha disposto le necessarie verifiche e la consulenza tecnica a conferma del rischio amianto in Aeronautica Militare.
In caso di rinvio a giudizio, l’ONA si costituirà si costituirà parte civile, per sostenere le ragioni dei militari malati e i familiari di quelli deceduti.
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Fattori di rischio e riconoscimento della causa di servizio
Le leggi italiane hanno vietato l’utilizzo di queste sostanze tossico-nocive, in particolare amianto, uranio impoverito e gas radon, limitando così il contatto negli ambiti lavorativi. Tuttavia, questo non ha portato grandi cambiamenti nelle Forze Armate, costringendo l’intero personale a perseverare nell’operare in aree potenzialmente pericolose e ai limiti della legalità.
Nel corso degli anni, anche i militari dell’AM si sono trovati a dover lavorare a stretto contatto con sostanze cancerogene, altamente pericolose per la salute. Questa pericolosità, dovuta dall’esposizione a materiali tossici e nocivi, ha causato l’insorgenza di malattie asbesto correlate in tantissimi militari italiani.
Difatti, l’ONA, ha predisposto un servizio di assistenza medico legale gratuita per le vittime del dovere a cui è stata riconosciuta la malattia professionale per causa di servizio.
Vittime del dovere nell’Aeronautica militare
Secondo i dati ufficiali del Ministero della Difesa, dal 1993 al 2012 sono stati registrati 405 casi di patologie asbesto correlate. L’INAIL riporta 621 casi di mesotelioma solo nel settore della Difesa. Ma il trend è in aumento, come dimostra il VII Rapporto ReNaM del 2021.
L’art. 1, comma 562, L. 266/05 prevede l’estensione dei benefici a tutte le vittime del dovere, (art. 13, della l. 13.08.1980 n. 466).Inoltre, il Consiglio di Stato, con atto del 01.06.2010, n. 02526/2010, ha stabilito che:
“Ai fini del riconoscimento della condizione di equiparato alla vittima del dovere, è necessario e sufficiente che il militare abbia contratto l’infermità in occasione o a seguito dello svolgimento dell’attività di servizio a bordo di unità navali, ovvero su mezzi o in infrastrutture militari nei quali era presente amianto”.
L’Osservatorio Nazionale Amianto ha istituito il dipartimento di tutela legale per le vittime dell’amianto. Alle vittime del dovere, che hanno prestato servizio presso le forze speciali dell’Aeronautica Militare, sono riconosciute le seguenti prestazioni:
- vittime del dovere assegno vitalizio pari ad euro 258,23 mensili, soggetto a perequazione annua, a tutti i superstiti, ivi compresi – dall’1.1.2008 – i figli maggiorenni, ed agli infortunati con invalidità permanente non inferiore ad ¼ della capacità lavorativa (con l’equiparazione alle vittime del terrorismo, tale assegno può essere portato ad € 500,00);
- revisione delle percentuali di invalidità già riconosciute ed indennizzate, secondo le previgenti disposizioni, e loro rivalutazione, per eventuale intercorso aggravamento fisico e per riconoscimento del danno biologico e morale;
- esenzione dal pagamento del ticket per ogni prestazione sanitaria;
- riconoscimento del diritto all’assistenza psicologica a carico dello Stato;
- beneficio dell’esenzione dall’imposta di bollo, relativamente ai documenti ed agli atti delle procedure di liquidazione dei benefici, nonché quello dell’esenzione delle indennità erogate da ogni tipo di imposta (ivi incluso l’IRPEF).
Tutela dei familiari e risarcimento danni vittime
La Corte di Cassazione a Sezioni Unite, con la sentenza n. 7761/2017, ha confermato quanto segue: “L’ammontare dell’assegno vitalizio mensile previsto in favore delle vittime del dovere e dei soggetti ad essi equiparati è uguale a quello dell’analogo assegno attribuibile alle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, essendo la legislazione primaria in materia permeata da un simile intento perequativo ed essendo tale conclusione l’unica conforme al principio di razionalità – equità di cui all’art. 3 della Costituzione, come risulta dal “diritto vivente” rappresentato dalla costante giurisprudenza amministrativa ed ordinaria”.
Il Tribunale di Cagliari, in funzione di Giudice del Lavoro, ha recepito e accolto alle tesi giuridiche dell’Avv. Ezio Bonanni, con la sentenza n. 917/2016. Questi principi sono stati sostenuti anche dall’Osservatorio Nazionale Amianto. Inoltre, ha sostenuto le iniziative del Comitato delle Vittime del Dovere di ONA Onlus ai fini del riconoscimento dei loro diritti.
Unitamente al riconoscimento dell’indennità, la vittima appartenente all’Aeronautica ha diritto anche al risarcimento danni. Questi, possono essere di natura non patrimoniale (danno biologico, morale ed esistenziale) e patrimoniale (danno emergente e lucro cessante).
Per il calcolo del risarcimento, è utilizzato il criterio delle Tabelle del Tribunale di Milano. In caso di decesso, le somme debbono essere erogate agli eredi. Questi ultimi hanno diritto al risarcimento anche dei danni iure proprio.