Bullismo e cyberbullismo: numeri allarmanti dal Safer Internet Day, la giornata mondiale di sensibilizzazione (6 febbraio 2024). In base ai risultati di una indagine dell’Osservatorio indifesa realizzato da Terre des Hommes con OneDay e la community di ScuolaZoo, risulta che il 65% dei giovani è stato vittima di violenza e che, tra questi, il 63% ha subìto atti di bullismo e il 19% di cyberbullismo. Coinvolti oltre 4.000 ragazzi e ragazze tra i 14 e i 26 anni.
“La percentuale di chi ha subìto una violenza, sia fisica che psicologica – si legge in una nota – sale al 70% se si considerano le risposte delle ragazze; all’83% tra chi si definisce non binario e scende al 56% tra i maschi. Anche le tipologie di violenza subite sono diverse tra i generi, a eccezione delle violenze psicologiche e verbali che colpiscono in egual misura maschi e femmine (71% in generale e per le femmine; 69% per i maschi). Si configura come un fenomeno più maschile, invece, il bullismo (M 68% e F 60%); al contrario, il cyberbullismo sembra colpire di più le ragazze (F 21% e M 16%)“.
Bullismo e cyberbullismo, così come le violenze psicologiche e verbali, prendono di mira soprattutto l’aspetto fisico (79%), diventando body shaming. A seguire l’orientamento sessuale (15%), la condizione economica (11%), l’origine etnica e geografica (10.5%), l’identità di genere (9%), la disabilità (5%) e la religione (4%).
Cyberbullismo, un fenomeno in aumento
Il fenomeno del cyberbullismo è in aumento tra i giovani in Italia. Lo dicono i dati, diffusi nel 2023, dell’indagine “Tra digitale e cyber risk: rischi e opportunità del web“, realizzata dal Moige (Movimento Italiano Genitori) in collaborazione con l’Istituto Piepoli.
Secondo la ricerca, il 31% dei minorenni in Italia è stato vittima di cyberbullismo almeno una volta nella vita. I dati indicano un aumento dell’8% rispetto al periodo pre-pandemico. La maggior parte delle vittime sembrano essere i maschi (57%). Le interviste hanno interessato 1.144 minori tra i 6 e i 18 anni. Un altro dato preoccupante è che il 22% dei minorenni oggi resta connesso per oltre 5 ore al giorno, ed il 63% si collega senza supervisione. Relativamente ai social, i più utilizzati sono YouTube, Instagram e Tik Tok.
Cyberbullismo, cos’è e come si può prevenire
Il cyberbullismo è una forma di bullismo che avviene attraverso mezzi digitali e attraverso internet e i social media. Esso si traduce in comportamenti aggressivi, intimidatori, minacciosi o comunque dannosi per la persona perpetrati online; solitamente sono rivolti contro una singola persona o un gruppo di persone.
Tra le forme di cyberbullismo ci sono:
- insulti e minacce online come messaggi offensivi, commenti sprezzanti in chat, e-mail o altri mezzi digitali;
- la diffamazione online tramite la diffusione di voci o informazioni false, umilianti o imbarazzanti su qualcuno;
- furti di identità e impersonificazione attraverso creazione di falsi profili o il furto delle credenziali di accesso per diffondere contenuti dannosi o diffamatori a suo nome;
- cyberstalking: seguire e monitorare costantemente le attività online di qualcuno, provocando a quest’ultima ansia e stress.
Il cyberbullismo può avere gravi conseguenze emotive, psicologiche e sociali per le vittime. Esse si traducono in depressione, ansia, ritiro sociale, bassa autostima e, in casi estremi, pensiero suicida.
La consapevolezza digitale per la lotta al cyberbullismo
I minori utilizzano la rete come mezzo di socializzazione, ma spesso anche come luogo in cui riversare aggressività, ingaggiare sfide, provocare o prevaricare i coetanei. Si tratta del cosiddetto bullismo in rete.
La sensibilizzazione sul cyberbullismo è importantissima per lavorare sulla prevenzione. Educare, supervisionare e promuovere i comportamenti rispettosi anche online è fondamentale sia per i ragazzi che per i loro genitori.
“A fronte della crescente e preoccupante diffusione del fenomeno, le relatrici e i relatori, provenienti da diversi ambiti professionali, approfondiranno il tema secondo un approccio multidisciplinare, delineando il quadro giuridico, psicologico, sociale e pedagogico” – si legge in una nota dell’ateneo.
Un incontro presso l’università La Sapienza di Roma avrà come focus il tema del benessere e della consapevolezza digitale dei minori.
L’evento: seminario all’università La Sapienza
Nella mattinata di venerdì 1 marzo è previsto il seminario dal titolo “Cyberbullismo: misure di prevenzione e di contrasto – Legge 71/2017“. L’appuntamento è per le 9.00 nell’aula Gismondi, all’interno dell’edificio di Mineralogia, in Piazzale Aldo Moro a Roma, all’università La Sapienza.
“Saranno analizzate nuove prospettive di contrasto al fenomeno, alla luce della legge di riferimento n.71 del 2017 e del conflitto tra libertà e responsabilità nella società digitale, dando spazio all’importanza dell’educazione emotiva e dei patti digitali di comunità. Al termine delle relazioni seguirà il dibattito con le studentesse e gli studenti a cui è destinata l’attività di formazione e sensibilizzazione” – annuncia l’ateneo.
La legge 71/2017 contro il bullismo in rete
Il quadro normativo italiano relativo al reato di cyberbullismo è dato dalla legge 71/2017, conosciuta ai più come “Legge contro il cyberbullismo“. La norma è stata promulgata per contrastare il dilagare di questo fenomeno e dunque per proteggere i minori dagli abusi e dalle molestie su internet.
La legge definisce il cyberbullismo come “qualsiasi azione, condotta o comportamento, attiva o passiva, inclusa la comunicazione attraverso le tecnologie digitali, condivisa attraverso internet, telefonia mobile o altri mezzi informatici o telematici, che si verifica in modo ripetuto nel tempo al fine di offendere, molestare, minacciare o creare imbarazzo e umiliazione, in danno di un minore“.
I punti principali della normativa italiana
Tra i punti salienti della norma c’è la responsabilità delle istituzioni scolastiche nella prevenzione del fenomeno. La scuola deve fornire supporto e sensibilizzare sul tema gli studenti. A tale proposito l’istituzione scolastica è anche autorizzata a prendere misure disciplinari contro gli studenti responsabili di cyberbullismo.
Vige anche l’obbligo di segnalazione alle autorità competenti, da parte degli operatori delle piattaforme online e dei servizi di comunicazione, dei casi di cyberbullismo di cui vengono a conoscenza.
Le vittime di cyberbullismo, come forma di garanzia, hanno anche il diritto di ottenere risarcimenti per i danni subìti.