Nuova tecnica per trattare l’enfisema polmonare attraverso il posizionamento di valvole endobronchiali
La nuova tecnica per il miglioramento della funzionalità respiratoria è stata effettuata il 12 dicembre scorso, presso l’Unità Operativa di Pneumologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, diretta dal prof. Alberto Papi, da tempo impegnata nella ricerca e nella cura delle patologie croniche ostruttive dell’apparato respiratorio. Questo tipo di procedura viene effettuata da alcuni anni anche tramite tecnica endoscopica non chirurgica e consiste nella riduzione volumetrica polmonare.
Come si effettua
Vengono posizionate all’interno dei bronchi tributari – nelle cosiddette ‘zone morte’ – delle micro valvole di circa 5 millimetri di diametro ad alta tecnologia costruite in nitinol, un materiale biocompatibile con il nostro organismo. Dopo il posizionamento, queste, chiudono il rifornimento di aria nelle zone morte, dirottandolo sulle aree funzionanti. In questo modo si sgonfia il tessuto polmonare non funzionante a favore di quello sano migliorando la respirazione.
Dove fare l’intervento
Questo tipo di procedura si effettua in pochi centri in Italia ed è stato possibile implementare il numero solo dopo un anno di frequenza della dott.ssa Francesca Torsani, pneumologa del S. Anna, presso la Pneumologia Interventistica di Brescia, centro di riferimento in Italia per tale procedura.
Dopo avere intrapreso un iter riabilitativo, sotto la guida della dott.ssa Lorenza Cavazzini e della Fisioterapista dott.ssa Antonella Occhi dell’Unità Operativa di Medicina Riabilitativa dell’Ospedale di Cona, il primo paziente ferrarese è stato sottoposto al posizionamento delle valvole endobronchiali. Tale procedura è stata effettuata dagli pneumologi e infermieri dell’endoscopia respiratoria di Cona, coordinati rispettivamente dal dott. Mario Tamburrini e dalla Coordinatrice Infermieristica dott.ssa Paola Evangelisti. La procedura si è svolta senza complicanze ed il paziente è stato dimesso dopo tre notti di ricovero per osservazione.
Cos’è il CEMICEF
Il CEMICEF è il Centro per lo Studio delle Malattie Infiammatorie Croniche delle Vie Aeree e Patologie Fumo Correlate dell’Apparato Respiratorio nato per volere del S. Anna e dell’Università degli Studi di Ferrara oltre dieci anni fa e conduce un’importante attività scientifica e clinica, nel solco della prestigiosa tradizione della scuola pneumologica ferrarese.
Nel centro sono state effettuate numerose ricerche e trials clinici per sperimentare i farmaci più moderni e per indagare i meccanismi alla base di queste malattie. Nato sotto l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è centro di riferimento internazionale per lo studio e la cura delle patologie ostruttive gravi, in particolare asma grave e BPCO.
Cos’è l’enfisema polmonare
L’enfisema è una malattia respiratoria che provoca modifiche irreversibili e danni al tessuto polmonare. Colpisce i bronchioli e gli alveoli polmonari, piccole sacche dalle pareti sottili presenti a grappoli all’estremità delle ramificazioni dei bronchi. Intorno agli alveoli ci sono dei capillari in cui scorre il sangue e che si immergono per metà nell’alveolo che contiene l’aria inspirata per rilasciare l’anidride carbonica e catturare l’ossigeno presente.
Con il tempo, gli alveoli perdono progressivamente elasticità, si allargano e iniziano a funzionare male. L’enfisema polmonare riguarda la dilatazione enorme (Enfisema) che crea delle bolle d’acqua sempre più grandi, all’interno delle pareti dei polmoni. Queste, causano una diminuzione della superficie disponibile per effettuare gli scambi gassosi. Man mano che l’enfisema progredisce il sangue diviene povero di ossigeno e ricco di anidride carbonica rendendo il fiato più “corto”, con conseguente aumento delle difficoltà nel respirare (insufficienza respiratoria).
Cause dell’enfisema polmonare
La causa più frequente dell’enfisema è il fumo di sigaretta ma ci sono anche altri fattori di rischio:
-esposizione prolungata sul luogo di lavoro a fumi, gas e sostanze chimiche
-esposizione prolungata all’inquinamento di ambienti urbani o di ambienti domestici
-fattori genetici, anche se piuttosto rari, che riguardano la carenza ereditaria di alfa-1-antitripsina
-presenza di familiari già malati di enfisema
-predisposizione a malattie quali bronchite o asma
-sistema di difesa dell’organismo (sistema immunitario) debole
L’enfisema può anche essere associato ad altre malattie come, ad esempio, il tumore al polmone.
Test da eseguire per la diagnosi
Si possono eseguire la spirometria, la radiografia e le analisi del sangue. Per accertare la patologia si possono fare ulteriori accertamenti: elettrocardiogramma, ecocardiogramma, test del picco respiratorio e tomografia computerizzata.
Poi emogasanalisi (per misurare i livelli di ossigeno e di anidride carbonica presenti nel sangue) ed esame dell’espettorato (analisi di una piccola quantità di catarro). Quest’ultimo serve per verificare la presenza di un’eventuale infezione toracica.
Fonte: ISS