La Corte d’Appello di Roma ha aumentato anche l’indennizzo per la morte di Daniele Giovannoni
La Corte d’Appello conferma la condanna del Comune di Aprilia e dell’allora dirigente Giovannini Luciano, per la morte di Daniele Giovannoni e aumenta le somme di risarcimento per i familiari.
Il ragazzo morì il 30 agosto del 2005, a soli quindici anni, per una caduta dal motorino a causa di una buca sull’asfalto in via Toscanini.
Un dolore che ha portato il padre, dopo cinque anni di silenzio dall’incidente, a compiere un gesto disperato, estremo e per molti plateale: quello di incatenarsi davanti al tribunale di Latina chiedendo che fosse fissata l’udienza del processo.
Solo nel 2019 la Corte aveva condannato il Comune.
Oggi non solo ha confermato la condanna ma, in seguito al ricorso dell’avvocato Ezio Bonanni, legale della famiglia, ha aumentato la somma del risarcimento per “il ricorso a provate cure mediche per il temporaneo stato depressivo”. Al padre andrà la somma di 350mila euro e ai fratelli 150mila.
La Corte ha respinto il ricorso del Comune di Aprilia non solo per quanto riguarda la penale responsabilità del Dott Giovannini Luciano, dirigente del Comune. Anche per la condotta omissiva in ordine allo stato del manto stradale di Via Toscanini. Quindi ha attribuito l’esclusiva responsabilità del Comune di Aprilia, quale custode della strada, nella determinazione dell’incidente.
“Il consulente del pubblico ministero – scrivono ancora i giudici – pur affermando che la presumibile velocità a cui viaggiava il ragazzo fosse di 70 Km/h, ha comunque dichiarato che la causa del sinistro doveva essere individuata esclusivamente nello stato di cattiva manutenzione della strada atteso che, se il manto fosse stato integro, avrebbe consentito al ciclomotore di percorrere la curva sinistra ad ampio raggio senza perdere aderenza”.