Il governo italiano sta pensando di anticipare la mammografia dall’età di 45 anni. Attualmente l’età indicata per sottoporsi all’esame di screening, offerto dal Servizio Sanitario Nazionale, è 50 anni nella maggior parte delle regioni. L’idea è anche quella di estendere la prevenzione dagli attuali 69 anni fino ai 75.
Lo ha annunciato il ministro della Salute Orazio Schillaci durante il suo intervento al congresso Andos (Associazione Nazionale Donne Operate Al Seno).
“Anche grazie alla collaborazione tra istituzioni, le associazioni e la comunità medica e scientifica – ha sottolineato il ministro, come riporta l’Ansa – a gennaio abbiamo varato il Piano Oncologico Nazionale, che tende a una maggiore integrazione tra prevenzione, diagnosi precoce e presa in carico.
Tra gli obiettivi strategici, il Piano indica di aumentare l’estensione e l’adesione ai programmi rivolti alla popolazione target (…). C’è dunque una riflessione in atto che ci vede impegnati e che porteremo avanti, come ogni altra decisione, sulla base di evidenze scientifiche“.
La mammografia per la prevenzione del tumore al seno
La mammografia è una tecnica di imaging che si usa per la diagnosi precoce del cancro al seno. L’esame consiste in una radiografia del seno, che può mettere in evidenza eventuali anomalie, come tumori o calcificazioni.
Durante una mammografia, il seno viene compresso tra due piatti di plastica per ottenere immagini di alta qualità e ridurre la dose di radiazioni necessaria. Non si tratta di un esame doloroso e dura in media 10 minuti; può dare un leggero fastidio solo in casi di ipersensibilità a causa della compressione.
La mammografia è ampiamente raccomandata perché favorisce la diagnosi precoce del tumore al seno. La neoplasia può essere individuata in fase iniziale, quando è più trattabile.
È consigliabile discutere con un medico gli aspetti specifici della mammografia, inclusi i benefici, i rischi e le raccomandazioni personalizzate in base all’età, alla storia familiare e ad altri fattori di rischio individuali.