Nel Lazio arrivano le “Palestre della Salute“. Si tratta di strutture pubbliche o private, che possono ospitare – oltre alle ordinarie attività di fitness – anche percorsi specifici per persone con patologie croniche non trasmissibili stabilizzate. Strutture idonee dunque per accogliere persone cardiopatiche, diabetiche, oppure con nefropatie, broncopneumopatie e altre patologie simili.
Questi pazienti con problemi particolari potranno quindi frequentare le palestre per svolgere i propri programmi di esercizio fisico prescritti dal medico e personalizzati. Le palestre della salute dovranno ovviamente avere requisiti specifici, identificati dalla Regione. Esse sono infatti riconosciute come tali dopo una procedura di riconoscimento e di iscrizione in un apposito elenco regionale.
La proposta è arrivata con un emendamento a firma del consigliere regionale Salvatore La Penna di concerto con l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato. Il provvedimento è passato tramite il collegato al bilancio.
Palestre della salute, un esperimento ben riuscito
Le palestre della salute sono state istituite a livello nazionale grazie all’Accordo Stato-Regioni del 3 novembre 2021. Quest’ultimo ha aggiornato le “Linee di indirizzo sull’attività fisica“, redatte dal Tavolo di lavoro per la promozione dell’attività fisica e la tutela della salute nelle attività sportive.
Lo scopo di queste strutture è “sensibilizzare i medici del Sistema Sanitario Regionale a prescrivere esercizio fisico al cittadino con cronicità affinché, dopo le opportune valutazioni, questi possa affiancare alla terapia medica in atto anche l’esercizio fisico con dosaggi correttamente individuati” – ha spiegato La Penna.
Le palestre della salute sono già regolamentate e sperimentate in altre regioni italiane. Ci sono, per esempio, in Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Piemonte ed hanno ottenuto risultati positivi in termini di prevenzione e di promozione della salute.
“Si sono rilevati notevoli effetti positivi sulla funzionalità fisica e psicosociale: un incremento della velocità di deambulazione e della forza degli arti inferiori; il miglioramento dell’equilibrio statico con riduzione del rischio caduta; un incremento delle relazioni sociali e della capacità di gestire compiti in dual-task; una riduzione della sintomatologia depressiva e della fragilità e ricadute positive sull’health-related quality of life“. A sottolinearlo, già nel 2019, l’Università di Torino al termine del progetto di ricerca “Esercizio fisico, consapevolezza e stili di vita: le Palestre Salutari”, che ha visto la realizzazione della prima Palestra Salute (PS) in Piemonte.