Rinoplastica e chirurgia maxillo-facciale

Intervista al dottor Carlo Macro dell’Ospedale San Camillo di Roma specializzato in chirurgia plastica e maxillo-facciale

Il chirurgo maxillo-facciale è una figura importante in ospedale perché, in seguito a un incidente o a una caduta con conseguente trauma alle ossa è necessario che intervenga subito. Questo perché, dopo un grave trauma, può verificarsi un forte sanguinamento che, in alcuni casi, provoca l’ostruzione delle vie aree e una deturpazione del volto. Infatti, in caso di emergenze, come ci racconta il dottor Carlo Macro, chirurgo maxillo-facciale e plastico:

«Quando il sanguinamento è provocato da queste piccole fratture deve intervenire il chirurgo maxillo-facciale – spiega Macro -. Non basta un otorino se ci sono delle ossa rotte. Queste, sono molto piccole nel volto e per il fluire del sanguinamento solo il chirurgo maxillo-facciale plastico puòintervenire».

È importante, come ci spiega, analizzare attentamente il caso. Mi racconta di una donna che, dopo aver subito un grave incidente stradale, aveva il volto completamente deturpato. «Il fatto di essere chirurgo plastico nella mia esperienza mi ha aiutato molto soprattutto nel conseguire dei risultati estetici. La funzione insieme all’estetica. Io penso che l’armonia sia importantissima. Quindi, grazie alla competenza di chirurgo plastico e quella di maxillo-facciale, riesco ad ottenere risultati migliori. Perché in caso di un trauma ciò che rimane è quello che vede la gente dall’esterno».

Continua raccontandomi la storia della giovane: «Mi feci dare le fotografie del volto dai familiari che non avevano capito la gravità della situazione, per vedere com’era il viso della ragazza prima dell’incidente. Sono riuscito a ricostruirlo uguale». Ora, a distanza di vent’anni, questa donna si rivolge a lui per fare dei trattamenti estetici. Questo, forse, vuol dire che nella sua mente ha superato il trauma dell’incidente stradale. La giovane, mi racconta Macro, è stata operata per l’intera notte. Le hanno effettuato una plastica al naso, all’occhio, al viso e al labbro.

La chirurgia maxillo-facciale: di cosa si tratta

La chirurgia maxillo-facciale è una specialità medico-chirurgica che si occupa di tutte le operazioni mirate alla cura di vari tipi di patologia e di problemi estetico-funzionali della faccia e dello scheletro facciale. Oggi, prosegue Macro, si effettuano interventi, quando possibile, in laparoscopia. Questo, per evitare cicatrici. «Oppure, essendo anche chirurgo plastico, cerco di effettuare tagli in zone nascoste. A volte utilizzo le stesse incisioni che uso per effettuare la blefaroplastica estetica per trattare i traumi dell’orbita. Come un taglio sotto le ciglia, così non si nota. Uso, quindi, lo stesso accesso della chirurgia estetica per quella riparativa traumatologica del volto. In questo modo si raggiungono risultati eccellenti».

L’importanza del naso nel volto

Non è detto che un naso precisissimo poi stia bene, a volte qualche piccola imperfezione può dare una sorta di caratterizzazione a quel volto.«Personalmente a me piacciono i nasi naturali e da me vengono quelli che vogliono avere un risultato di questo tipo».

Mi spiega che un naso grosso al centro del volto sposta l’attenzione immediatamente sul naso. Avendo il naso più piccolo l’interesse di chi guarda non è più convergente ma è parallela agli occhi che sembrano più grandi e aperti. È una questione di proporzioni.

La chirurgia nasale al San Camillo

Dottor Carlo Macro specializzato in chirurgia plastica e maxillo- facciale

Il medico ha deciso di dedicarsi in particolare alla chirurgia maxillo-facciale e plastica nasale perché al San Camillo di Roma la chirurgia nasale è sempre stata importante. La chirurgia nasale in Italia è nata in quell’ospedale. Il professor Pietro Bormioli, maestro del dottor Macro, è stato a sua volta allievo del professor Ponti. «Bormioli è stato il mio maestro e ho seguito il suo insegnamento mettendoci, poi, anche del mio. Il Professor Ponti 50 anni fa è tornato dall’America dove era stato dal professor Goldman dove aveva appreso l’arte della chirurgia nasale e l’ha tramandata in Italia creando un reparto al San Camillo di Roma dove, comunque, si facevano tanti interventi ricostruttivi nasali. Ponti negli anni 70 – 80 era il chirurgo delle dive. Dopo di lui il primario è stato il prof. Bormioli».

La chirurgia nasale e l’esperienza negli Stati Uniti

«È una chirurgia complessa, ho fatto tanti corsi. Sono partito dall’insegnamento del maestro e poi sono andato all’estero. Altrimenti rimane tutto statico. Stati Uniti, Brasile, Belgio, Francia.
Ho fatto tanti corsi sui cadaveri perché lì ci si può esercitare. Quando sei In vita, negli Stati Uniti puoi venderti il corpo alla scienza e ti danno subito i soldi. Quando si muore il corpo va ad una banca dati e questa distribuisce le parti del corpo: il cervello al neurochirurgo, il viso al chirurgo plastico, la gamba all’ortopedico ecc.

Quindi è possibile donare il corpo alla scienza. Ma questo non è possibile in Italia».

Chirurgia nasale: è più richiesta dagli uomini

Nonostante la pandemia la chirurgia nasale rimane la cosa più richiesta soprattutto dagli uomini. Le donne, invece, prosegue lo specialista, oltre al naso si rivolgono a lui per la chirurgia della palpebra, il lifting, il ringiovanimento del viso e per ingrandire le labbra. «Gli uomini di oggi vogliono correggere il naso anche solo al chirurgo per una piccola gobba nonostante le donne siano, spesso attratte da un naso importante. Forse a causa dell’insicurezza dovuta al fatto che le donne si sono emancipate molto e gli uomini si sono intimoriti e si concentrano molto sull’aspetto esteriore».

Perché a volte la chirurgia plastica è associata spesso a insicurezza e ci sono pregiudizi?

«Vennero da me marito e moglie, lei una donna bellissima che voleva rifarsi il seno e, obbiettivamente, le serviva perché era molto alta. Lui non voleva. Se la donna si fosse sentita più sicura io non lo avrei impedito. Dopo un anno, lei torna da me dicendomi che si era separata e aveva deciso di rifarsi il seno. Il marito le aveva impedito l’intervento perché avere una donna troppo attraente lo rendeva insicuro».

Differenza tra rinoplastica aperta e chiusa

La differenza dipende dall’accesso chirurgico: si predilige la rinoplastica aperta quando ci sono nasi che richiedono un intervento più complesso. Si effettua un taglietto sotto il naso. Invece nella chiusa si opera dall’interno senza tagliare.

«C’è chi la effettua solo aperta o chiusa. Io faccio entrambe. La guarigione con la rinoplastica aperta è più lenta ma i risultati sono più precisi soprattutto quando devi fare delle ricostruzioni».

Rinoplastica secondaria

Purtroppo, ci sono casi in cui il precedente intervento è andato male o la persona non è soddisfatta del risultato. A volte, spiega Macro «il precedente atto chirurgico ha distrutto tutte le cartilagini e, per la ricostruzione, bisogna utilizzare la cartilagine dell’orecchio o costale. L’intervento secondario è molto più difficile».

A livello psicologico

«Cambia tantissimo a livello psicologico, le donne diventano più sicure perché, magari, avevano complessi solo a causa di una gobba sul naso. Prima di effettuare una rinoplastica, parlo due o tre volte con la persona per capire se vuole veramente affrontare un intervento così invasivo. Il chirurgo con coscienza etica non opera persone se non lo ritiene opportuno. Le idee del chirurgo e del paziente devono convergere».

Effetti collaterali

«Gli effetti collaterali più gravi possono essere l’asportazione di troppo tessuto cartilagineo e “crollo” del naso, se viene fatto con troppa aggressività perché un millimetro nel naso è come due centimetri a una gamba». Inoltre, si possono avere anche complicazioni respiratorie se non si opera bene il naso internamente.

Rinofiller

Il rinofiller è un trattamento estetico per correggere piccoli difetti del naso. Attraverso l’iniezione di un riempitivo, soprattutto l’acido ialuronico, si può modellare la forma del naso. Il risultato ha la durata di circa un anno e l’iniezione, in caso di una gobba, va a riempire la parte anteriore e posteriore. In questo modo il risultato, all’occhio è un naso più dritto e uniforme. In realtà il chirurgo ha ingrandito alcune zone per correggere i difetti ma per una questione di proporzioni all’occhio sembrerà più piccolo. più piccolo. A volte prima di una rinoplastica, le persone effettuano il rinofiller per vedere il risultato finale.

Autore: Ilaria Cicconi