Entrato nel Salone d’Onore del CONI per l’edizione 2025 di Fair Play for Life, ho sentito il peso e la responsabilità del ruolo che ricopro. Come vicepresidente del Comitato Nazionale Italiano Fair Play e presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, vivo questa giornata come un’occasione per ribadire pubblicamente ciò in cui credo da sempre. Ossia che l’etica è una pratica quotidiana.
Un dovere verso il prossimo, verso i più fragili, verso una società che vuole dirsi civile.
La coincidenza con la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne – ha reso ogni parola più urgente.
Molti interventi hanno arricchito il dibattito
Gli amministratori locali hanno portato un contributo concreto.
Molto toccanti anche le testimonianze dal mondo dello sport
Gli omaggi a figure come Luciana Marcellini, alla tifoseria Brigata Rualis, a Gaetano Montico, alla dottoressa Laura Mazza e a Luisa Rizzitelli hanno dato ulteriore voce alla pluralità dei mondi che scelgono il fair play come guida: sport, circo, giornalismo, associazionismo, educazione.
Anche il mondo militare ha offerto un contributo di grande valore
Il generale Federico Sepe ha presentato il calendario del centenario dell’UNUCI, ricordando come i valori di disciplina, etica e servizio siano perfettamente compatibili con il nostro ideale di fair play. Pasquale Trabucco ha sottolineato che essere “insieme agli altri e per gli altri” è ciò che dà senso allo spirito di servizio. E il generale Giampiero Cardillo, da sempre vicino all’ONA, ha espresso con grande forza un concetto che condivido pienamente: essere presenti significa essere al fianco delle fasce più deboli. Il fair play è amore verso il prossimo. E l’amianto resta una vera emergenza internazionale che possiamo più permetterci di ignorare.
Sanità e assistenza
Con il contributo della Fondazione ENPAM 5×1000, ha richiamato l’importanza di un impegno sociale volto alla prevenzione, all’assistenza, all’inclusione. Elementi che considero parte integrante della stessa idea di fair play, perché non c’è etica senza tutela della vita e della salute.
Il saluto di Mario Virgili ha portato un ulteriore richiamo all’etica e alla responsabilità, mentre i riconoscimenti ad Attilio Parisi, alla professoressa Anna Giugliano, a Gianluca Guerrisi, a Giulio Civitella, a Fausto Zilli, a Marco Praticò e al primario Massimiliano Iannuzzi Mungo hanno ricordato che il fair play non ha confini e può incarnarsi in storie, mestieri e sensibilità differenti.
La forza dell’arte
Emozionante il contributo della soprano Lucia Rubedo: ha cantato l’inno nazionale ed europeo chiudendo l’evento con una forza che solo l’arte può restituire.
In questa edizione ho percepito in modo ancora più forte il senso dell’impegno che ci unisce. Fair Play for Life è una torcia ideale che passa di mano in mano. È responsabilità, un percorso condiviso che ci impegna a costruire una società più giusta, fondata sulla protezione dei più deboli e sulla dignità di ogni essere umano.
E io, personalmente, continuerò a portarla avanti. Finché la luce resterà accesa.
